La (inutile) polemica della precessione degli equinozi

L'astrologia aggredita dallo scetticismo

Nella foto l’astrologia lotta per la propria vita sotto l’attacco dello scetticismo

 

Introduzione

Gli astrologi sono abituati all’idea che la loro disciplina incontri lo scetticismo di molti. È sempre stato così e ormai se ne sono fatta una ragione.
Più difficile da sopportare è il fatto che vengano fatte critiche prive di significato e valore, derivanti da ignoranza e arroganza verso una disciplina considerata irrazionale e superstiziosa.

Ne è un esempio la polemica sulla precessione degli equinozi di cui noi astrologi non terremmo conto.

Capita quindi che vengano pubblicati articoli di scarsa qualità come questo: http://www.galileonet.it/…/segni-zodiacali-astrologia-astr…/ (peraltro ispirato nientemeno che da un articolo della NASA, solo marginalmente migliore: https://spaceplace.nasa.gov/starfinder2/en/) dove, non contenti di accusare gli astrologi di non curarsi della precessione, si afferma che la costellazione di Ofiuco costituirebbe un 13° segno zodiacale.
Si può essere tutto sommato comprensivi per la polemica sulla precessione, dato che attualmente capita di trovare persino alcuni astrologi con idee un po’ confuse a riguardo. Infatti, purtroppo, i libri di astrologia più reperibili in genere non affrontano l’argomento, cominciando subito colla parte “interessante” cioè le influenze dei pianeti ecc perché tanto il lavoro sporco è svolto dai software (io stesso ho avuto modo di approfondire la questione solo dopo due o tre anni che studiavo l'astrologia).
Più irritante è il fatto che, pur non credendo nell’astrologia, si ritengono in grado di dirci come funziona il nostra disciplina, affermando che abbiamo dimenticato un segno o che è stato eliminato dai babilonesi per avere 12 segni in corrispondenza dei 12 mesi.

In realtà si tratta di un grosso equivoco, ma procediamo con ordine.

Premessa tecnica

Innanzitutto chiariamo cos’è questa famosa precessione degli equinozi:

Per far questo è necessario illustrare alcuni particolari tecnici; in particolare bisogna spiegare cos’è l’eclittica.

 

Differenza tra equatore ed eclittica

La differenza tra equatore qui chiamato "celestial equator" ed eclittica "ecliptic" (1)
 

Il percorso della Terra lungo la sua orbita ci da l'impressione che il Sole si muova col passare delle stagioni, modificando la propria latitudine rispetto all'equatore, giungendo a un massimo di 23° Nord e 23° Sud cambiando l'inclinazione con cui raggi solari giungono sulla terra, provocando così i cambiamenti climatici delle stagioni. Questo percorso del Sole è chiamato eclittica perché, naturalmente, è in corrispondenza di essa che possono avvenire le eclissi se il movimento della Luna si interseca con l’eclittica in prossimità della sua congiunzione col Sole (eclisse solare) o della opposizione a esso (eclisse lunare, perché in questo caso la Terra si trova tra il Sole e la Luna, bloccando i raggi solari).

Cosa c'entra questo colla precessione? C'entra perché in pratica lo zodiaco non è altro che una fascia compresa tra 8-10° di latitudine a nord e altrettanti a sud dell’eclittica (questo perché in questa fascia ad anello sono comprese le orbite di tutti i pianeti del sistema solare, eccetto Plutone, peraltro attualmente declassato a “pianeta nano” dagli astronomi).
Questa fascia circolare viene divisa in 12 parti uguali di 30° di longitudine ciascuna, che costituiscono i segni zodiacali.

La precessione (finalmente)

E qui comincia la questione vera e propria: l’Ariete, il primo segno zodiacale, inizia nel punto in cui l’eclittica si interseca coll’equatore e comincia a salire verso nord. Quando il Sole passa per questo punto si ha l’equinozio di primavera nell’emisfero nord (e infatti l’Ariete è l’esaltazione del Sole, cioè un segno dove il Sole può esprimere bene la propria natura; secondo la tradizione perché in quel momento la temperatura comincia finalmente a scaldarsi e il giorno diventa più lungo della notte; questo succede naturalmente nell’emisfero settentrionale, dove è nata l’astrologia occidentale); viceversa, quando il Sole interseca l’equatore dalla parte opposta, cominciando a scendere verso sud, si ha il l’equinozio d’autunno e l’inizio della Bilancia (dove infatti il Sole è considerato in caduta).
I solstizi invece coincidono coi segni del Cancro, col Sole alla massima latitudine settentrionale, e del Capricorno, quando il Sole raggiunge la sua massima latitudine meridionale (per questo i tropici si chiamano “tropico del Cancro” e “tropico del Capricorno”, infatti il loro limite è proprio 23° circa di latitudine nord o sud, la massima latitudine raggiunta dall’eclittica).

Il problema verte proprio sul punto in cui l’eclittica si interseca coll’equatore salendo verso nord, chiamato “punto gamma” (o, più poeticamente, “punto d’Ariete” da noi astrologi) che costituisce il punto di riferimento per la costruzione dello zodiaco.
Infatti, a causa delle complesse dinamiche dell’orbita terrestre, si ha il fenomeno della “precessione degli equinozi”, cioè l’asse terrestre ruota molto lentamente, trascinando così con se il punto d’Ariete che, in 25872 anni (25700 secondo altre fonti), fa un giro completo del cosmo puntando, col passare del tempo, di volta in volta verso stelle diverse.

Gli errori degli scettici

Qui nascono alcuni grossi equivoci: dato che i segni zodiacali hanno gli stessi nomi di alcune importanti costellazioni, molti pensano che lo zodiaco sia costituito dalle costellazioni stesse e quindi il segno del momento sia indicato da una linea immaginaria che, partendo dalla Terra, passa attraverso il Sole arrivando alla costellazione che gli sta dietro in quel momento. Perciò, a causa della precessione, quando lo zodiaco ci dice che il Sole è in Ariete, in realtà attualmente pare puntare verso la costellazione dei Pesci (mentre, secondo questa logica, l’inizio effettivo dell’Ariete al momento è considerato corrispondere circa al nostro 24° Ariete).

Ora, se lo zodiaco è costituito da 12 segni uguali di 30° ciascuno, è già chiaro con un minimo di buonsenso che difficilmente ci si sta riferendo direttamente alle costellazioni, dato che in natura non si trova mai una simile regolarità.
Come se non bastasse le costellazioni si sovrappongono tra loro; ad esempio Vivian Robson afferma che nel 1920, quando ha scritto il suo studio sulle stelle fisse e il loro uso in astrologia (2), la costellazione del Leone occupava la zona compresa tra 12° Leone e 22° Vergine (quindi in tutto 40 gradi, non 30); il Cancro, invece, andava da 22° Cancro a 17° Leone (quindi solo 25 gradi, e di questi cinque sono sovrapposti alla zona occupata dalla costellazione del Leone).
Ma questo non è niente in confronto a quello che succederebbe se prendessimo in considerazione Ofiuco come vorrebbero i nostri critici: Ofiuco avrebbe anche 30 gradi occupando nel 1920 la zona che va da 27° Scorpione a 27° Sagittario, tuttavia i nostri detrattori dovrebbero spiegarci cosa dovremmo fare del povero Scorpione che, sempre nel 1920, occupava la zona tra 23° Scorpione e 26° Sagittario… (la NASA, applicando criteri a me ignoti, afferma che il Sole è allineato a Ofiuco 18 giorni l’anno che corrisponderebbe a circa 18°).

Quindi, anche se si volesse usare un’astrologia basata sulle costellazioni, semplicemente per Ofiuco non ci sarebbe spazio. Stupisce quindi la strana teoria dei cervelloni della NASA secondo cui i babilonesi l’avrebbero escluso dallo zodiaco per far coincidere lo zodiaco col loro calendario di 12 mesi. Anche se nell’articolo in italiano questa parte manca, bisogna dire che gli autori dell’articolo della NASA si mostrano coscienti delle discrepanze tra segni zodiacali e costellazioni, ma la cosa non sembra aver fatto venire loro alcun sospetto circa la reale esistenza di un collegamento tra i due (tanto gli astrologi erano dei superstiziosi ignoranti, perché stupirsi se sembrano aver fatto le cose in maniera ridicolmente approssimativa?).

Ora, effettivamente è normale chiedersi perché mai i segni abbiano gli stessi nomi delle costellazioni anche se ne sono indipendenti. A questo devo confessare di non avere trovato risposta, l’unica teoria che ho sentito fare è che, al momento della nascita dell’astrologia, il punto d’Ariete coincideva proprio coll’omonima costellazione; agli altri segni sarebbero stati quindi assegnati i nomi delle costellazioni che si è ritenuto coincidessero con maggiore approssimazione all’area del segno.

Nell’articolo italiano si afferma che i babilonesi non conoscevano la precessione degli equinozi mentre ora si è potuto constatare e analizzare questo movimento; l’articolo in inglese si limita a dire che sono passati 3000 anni e quindi la posizione delle costellazioni (e, secondo la loro concezione dell’astrologia, i segni) non coincide più con quella al tempo dei babilonesi.

Non siamo in grado di dire con certezza se i babilonesi fossero o no a conoscenza di questo fenomeno, ad ogni modo la sua scoperta è universalmente attribuita a Ipparco di Nicea nel 130 a.C., anche se qualcuno ipotizza che fosse in realtà già conosciuta da Aristarco di Samo nel 280 a.C.

Ebbene, già il fatto che questo fenomeno fosse conosciuto almeno dal II secolo avanti Cristo, senza che gli astrologi abbiano mai nemmeno discusso tra loro l’opportunità di rivedere l’organizzazione dei segni, avrebbe dovuto far riflettere anche lo scettico più incallito eppure, che io sappia, non è così.

L’astrologo francese Jean Baptiste Morin nella sua voluminosa opera “Astrologia gallica” pubblicata nel 1661, non solo ha chiaramente affermato a più riprese che i segni vanno distinti dalle costellazioni, ma ha criticato gli astrologi suoi contemporanei perché attribuivano ai segni caratteristiche che, a suo parere, appartengono esclusivamente alle costellazioni omonime (ad esempio il fatto che i segni d’aria e la Vergine siano considerati segni “umani” e quindi legati a un aspetto e dei modi generalmente aggraziati; personalmente concordo coi suoi colleghi sul fatto che i segni zodiacali abbiano le caratteristiche da lui contestate).

In realtà gli astrologi tengono conto della precessione

Detto questo suppongo che gli astronomi e gli scettici in generale saranno felici di sapere che in realtà gli astrologi occidentali tengono conto della precessione: nell’astrologia si usano anche molte stelle e, ovviamente, la loro posizione va aggiornata a causa del moto di precessione.

Perché ho detto “astrologi occidentali”? Perché in Asia, ad esempio gli indiani, praticano un’astrologia diversa dalla nostra, e una delle differenze principali è che si tratta di un’astrologia siderale, cioè usano come punto di riferimento una stella fissa, e quindi aggiornano ogni anno la posizione dei segni seguendo la precessione (le diverse astrologie siderali fanno riferimento a diverse stelle, provocando lievi variazioni della posizione di partenza dello zodiaco), da ben prima che la NASA esistesse.
Il loro Ariete, quindi, comincia attualmente a circa 24° del nostro Ariete.

Questa sfasatura tra i segni dei due sistemi non è un problema dato che, in ogni caso, i sistemi orientali gestiscono i segni e ogni altra cosa in maniera diversa da quella usata nell’astrologia occidentale, ciononostante i risultati finali sono compatibili tra loro.

L’astrologia siderale, usando come punto di riferimento una stella, evita un dilemma che affligge quella occidentale tropicale da secoli e non ancora definitivamente risolto: come gestire i segni per le carte riferite a luoghi sotto l’equatore.
Infatti, se si considerano i segni occidentali legati alle stagioni come è stato fatto per secoli (in virtù della coincidenza dei segni cardinali con solstizi ed equinozi), bisogna considerare che sotto l’equatore le stagioni sono invertite, e risulta invertita anche la velocità con cui i segni sorgono sull’orizzonte, per cui è lecito pensare che vadano invertiti pure i segni.

Tuttavia non si è ancora giunti a un parere unanime a riguardo. L’astrologia tropicale è un sistema simbolico nato nell’area mediterranea e alcuni pensano che, sebbene costruito basandosi sulla peculiare realtà mediterranea, non vada modificato anche se applicata a zone radicalmente differenti. Questo potrebbe sembrare una sorta di egocentrismo culturale, tuttavia anche astrologi dell’emisfero meridionale, nella loro pratica quotidiana, sono giunti alla conclusione che i segni non vadano invertiti. Questo fatto ha indotto tuttavia qualcuno di loro a mettere in dubbio l’effettivo legame tra segni e stagioni, rifiutando naturalmente l’idea che le stagioni dell’emisfero settentrionale siano “assolute”.

Ad ogni modo l’astrologia è una disciplina molto ramificata. Quindi astronomi e detrattori in generale saranno deliziati di scoprire che esistono anche degli astrologi siderali come piacciono a loro ad esempio Walter Berg che nel 1995 ha sviluppato un sistema astrologico effettivamente basato sulle costellazioni e che comprende anche Ofiuco.
...Ad ogni modo questi polemisti già negli anni ‘70 erano stati superati da Stephen Schmidt che aveva a sua volta sviluppato uno zodiaco basato sulle costellazioni e, oltre a Ofiuco, aveva introdotto anche Cetus.

- Il Gatto

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1) Immagine di Dennis Nilsson https://it.wikipedia.org/wiki/File:AxialTiltObliquity.png, utilizzabile nel rispettando la licenza CC BY 3.0

2) Vivian Robson, Fixed stars and constellation in astrology, Abingdon, Astrology Classics, 2005